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IL COMUNE DI UDINE, NONOSTANTE I TAGLI AL BILANCIO E UN REGOLAMENTO PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI IN ATTESA DI APPROVAZIONE, RIESCE A RECUPERARE 20 MILA EURO CHE PERO' MANDERA' IN FUMO A FINE ANNO COI FUOCHI PIROTECNICI.


Udine, 30.12.2012
Altro che crisi, ristrettezze, tutela della salute pubblica, dell'ambiente, degli animali. L'amministrazione Honsell ha deciso di festeggiare il fine anno coi fuochi pirotecnici,  mandando  quindi  in "fumo" buona parte dei 20 mila euro recuperati proprio per l'evento di San Silvestro. Il tutto in barba anche al Regolamento per la tutela degli animali  proposto dal Comune stesso il cui esame, in sede di Commissione Statuto, è rimasto fermo al 23 novembre scorso.  Evidentemente l'amministrazione comunale non ha quella sensibilità verso gli animali che vuole far  intendere attraverso le premesse esposte in detto Regolamento. E ancor di più, dopo gli emendamenti presentati da alcuni consiglieri comunali (fra questi Piergiorgio Bertoli con l'art 6, comma 33), concernenti proprio il divieto di botti e fuochi d'artificio.
Una decisione che è oltretutto in controtendenza rispetto ai tanti comuni italiani che già da alcuni anni stanno emettendo ordinanze e regolamenti per mettere al bando petardi e fuochi d’artificio. Comuni virtuosi come Torino, Bari, Cesena, Cesenatico, Modena, Lecco, Asti, Pesaro, Olbia, Valenza, Buccinasco, Savona e tantissimi altri  che, pur con ottiche differenti, si sono impegnati per raggiungere lo stesso obiettivo. Le motivazioni si possono così sintetizzare:
- tutela dei minori,
- tutela della salute e incolumità pubblica, 
- tutela degli animali
- tutela dell'ambiente  
- tutela del patrimonio pubblico e privato,
Ma anche motivazioni legate ai tempi critici che stiamo vivendo. Dice, dopo l'ordinanza di recente approvazione, il sindaco di Cervignano del Friuli: «Il momento è sicuramente particolare, abbiamo voluto lanciare un messaggero preciso, forte. È un segnale di rispetto nei confronti di chi fatica ad arrivare a fine mese, e sono veramente tanti. Preferiamo destinare il denaro in altro modo. La festa in piazza ci sarà ugualmente, anche senza fuochi d’artificio...». A proporre comunque l’ordinanza sembra sia stata Marina Buda, vicesindaco,  per una questione di tutela degli animali.
Ogni anno i botti fanno morire di paura migliaia di animali, tra domestici e selvatici (non solo cani o gatti, ma anche volatili e animali d'allevamento ) Molti si disorientano, scappano, subiscono traumi. Un vero atto di maltrattamento verso questi esseri viventi che devono essere invece tutelati dai sindaci responsabili, ai sensi dell'art. 3 del D.P.R. 31.3.79 , della protezione degli animali sul proprio territorio.
Riguardo la salute pubblica il Codacoms informa che gli spettacoli pirotecnici provocano un pericoloso aumento delle polveri sottili che mette a serio rischio la salute di chi soffre di patologie respiratorie. I soggetti più a rischio risultano essere gli anziani e i bambini,
Per quanto riguarda invece l'ambiente, diversi studi scientifici dimostrano gli impatti negativi prodotti dai botti sull'ambientale e sulla biodiversità. I fuochi d’artificio sono infatti una fra le più dannose fonti di inquinamento. Si stima infatti che le polveri sottili e la diossina rilasciate durante uno spettacolo pirotecnico siano paragonabili a quelle immesse nell’aria da un centinaio di impianti industriali e di smaltimento rifiuti.
Non va dimenticato inoltre che dietro il mercato legale di botti e fuochi pirotecnici si cela un traffico illegale con vendita di veri e pericolosissimi ordigni. E, a quanto pare, in base all'allarme lanciato di recente dal Comando provinciale dei carabinieri di Udine - reparto artificieri antisabotaggio - il nostro territorio non è esente, tant'è che gli stessi sono impegnati in una campagna informativa nelle scuole medie di Udine e Tarvisio. Le parole da loro espresse non vanno sottovalutate:  ... TUTTI GLI ARTICOLI PIROTECNICI SONO POTENZIALMENTE PERICOLOSI ... (Messaggero Veneto 21.12.12)
Nessuna sensibilità quindi da parte dell'amministrazione Honsell nei riguardi delle categorie e tematiche sopra elencate. Nessun ripensamento, almeno fino ad oggi, nonostante le proteste dei cittadini
Ma, va detto, anche poco interesse e impegno da parte degli animalisti locali che in questi giorni hanno protestando sulla stampa (Messaggero Veneto 28.12.12)  Nello specifico la LAV, nella persona di Nerella Damo, che su detto giornale dice: «Anche noi avremmo voluto adottare iniziative più stringenti contro Comune ma purtroppo abbiamo rinnovato tutti i nostri organismi soltanto poco tempo fa. Sappiamo che molti nostri associati si sono rivolti singolarmente al Comune. E dal prossimo anno torneremo anche noi alla carica».
Eppure la stessa Nerella Damo sul Messaggero Veneto del 14 novembre 2012 diceva: «Siamo qui per difendere un regolamento che condividiamo, abbiamo partecipato all’estensione dei 47 articoli e li approviamo. Fra l’altro alcuni emendamenti presentati non hanno alcun senso: non si possono vietare le macellazioni rituali né impedire a un circo di attendarsi in città. Il regolamento può essere integrato, ma non stravolto. E noi della Lav insieme con l’Organizzazione internazionale protezione animali vigileremo affinché ciò non accada».
Giustificazioni alquanto contraddittorie!!!
Che dire poi dell'intervento dell'assessore all'ambiente e alla qualità della città Lorenzo Croattini laddove dice (Messaggero Veneto 28.12.12): «Le ordinanze anti-botti a tutela degli animali lasciano il tempo che trovano...io ritengo ingestibili, e quindi prive di efficacia, ordinanze di questo genere...E’ infatti impossibile destinare degli agenti solo al controllo di eventuali “bòtti” abusivi».
E' incredibile questa sua espressione! E' come dire di non mettere i semafori in città tanto non è possibile destinare dei vigili ad ogni incrocio per i controlli. E non è la prima volta che l'assessore Croattini si esprime in questi termini. Infatti il 19.11.2012 nella trasmissione locale di Telefriuli "Operazione Effe / Dentro il modello Friuli", Croattini, riferendosi al Regolamento pro animali proposto dall'amministrazione stessa, disse: « I vigili non andranno certo di casa in casa a controllare lo stato di detenzione degli animali» (vedi mio precedente post)
Comunque, a prescindere dai regolamenti e ordinanze comunali, non va dimenticato che a livello nazionale le Forze dell'ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo forestale, Polizia municipale, ecc., possono intervenire (anche su richiesta dei cittadini) applicando l'art. 703 del codice penale che così recita:
Chiunque, senza la licenza dell'Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d'artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l'ammenda fino a centotre euro.
Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell'arresto fino a un mese.
Quindi cominciamo a chiamare chi di competenza  per far applicare la Legge Non lasciamo che l'inapplicabilità di questo articolo 703 diventi una consuetudine e quindi una non legge.